In Ieri e mai più Marco Silvestrin racconta un amore adolescenziale destinato a marchiare gli anni a venire dell’io maschile. Lo fa, spavaldamente, non con una raccolta di poesie ma con una narrazione in poesia.
Si parla di un ricordo d’amore che resiste, ossessiona e non passa. Una lunga canzone indirizzata a chi ha avuto la grazia (o la disgrazia?) di conoscere un amore pieno nell’adolescenza. Questa specie d’amore è brace inestinguibile, tenace e letale, soprattutto se la dolcezza del sentimento è penetrata nelle fibre del quotidiano, ha messo radici fra gli affetti famigliari; se è andata oltre l’avventura, l’ebbrezza effimera dell’eros giovanile.